
Si stava avvicinando la festa del Natale, le nostre menti erano occupate in pensieri forse un po’ più lievi del solito e l’atmosfera stessa di quel periodo predisponeva ad una maggiore serenità, quando siamo stati raggiunti dalla terribile notizia che il nostro amico e collega Marcello Bellia ci aveva improvvisamente lasciati.
E’ stato un colpo tremendo, che ci ha colto impreparati nonostante sapessimo da tempo che le sue condizioni di salute purtroppo non erano buone: erano anni che Marcello stava combattendo con grande tenacia contro una serie di vicissitudini che, se avevano compromesso la sua resistenza fisica, per contro non avevano certamente scalfito la sua volontà.
Anche l’ultimo recente peggioramento delle sue condizioni era stato affrontato con la consueta tranquilla forza d’animo, senza lasciarsi travolgere dagli eventi, ma piuttosto pianificando un futuro adeguato alle sue mutate esigenze.
La sua volontà di resistere, di proseguire il cammino su una strada via via meno agevole non è stata però sufficiente e siamo qui a piangerne la scomparsa.
Il ricordo che ci rimane di Marcello è vivido e netto nei nostri cuori e nelle nostre menti: negli occhi abbiamo l’immagine di un “gentiluomo”, nobile nel tratto della sua persona, sempre cortese e impeccabile nel modo di agire e di porsi nei confronti degli altri; sotto il profilo professionale e scientifico la figura di uno specialista affermato, di uno studioso rigoroso, attento, lucido, e di un docente apprezzato capace di divulgare e trasmettere con chiarezza a numerose generazioni di allievi insieme con i concetti della nostra disciplina scientifica, la passione per lo studio e per il continuo approfondimento delle conoscenze.
Marcello era dal 2001 componente del Consiglio Direttivo e coordinatore della sede territoriale Sicilia dell’AIRM, ma già da prima di quella data, ed in tutti gli anni successivi, aveva partecipato alle attività della nostra Associazione, e curato con impeccabile attenzione gli aspetti scientifici ed organizzativi di numerosi convegni svoltisi nella sua terra, a partire dal XVI Congresso Nazionale di Catania del 1999, per finire con le “Giornate Siciliane di Radioprotezione”, tenutesi in diverse edizioni negli ultimi anni.
La nostra Associazione, vicina alla moglie Maria Antonietta e ai figli Salvatore, Guido e Paola, ne piange la scomparsa, e al dolore per la perdita dell’amico si somma la consapevolezza che il vuoto lasciato sarà molto difficile da colmare; il nostro impegno sarà di onorare al meglio la sua memoria proseguendone l’opera e l’attività scientifica, nel suo ricordo ma con lo sguardo rivolto in avanti, come lui stesso sicuramente avrebbe fatto.
Roma, 23 dicembre 2014
Giuseppe De Luca